Fondazione Museke
Grazie al prezioso contributo di Fondazione Museke, nel 2017 è stato avviato un progetto di prevenzione rivolto alle donne straniere presenti sul territorio bolognese in attesa del riconoscimento della propria posizione e non rientranti nei programmi di screening regionali. La collaborazione fra diverse realtà non profit del territorio, ha reso possibile l’individuazione e la risposta ad un bisogno socio-sanitario rilevante: si riscontra infatti, nelle popolazioni ad alta pressione migratoria, un’elevata incidenza di tumore alla cervice uterina e al seno, ma, a causa di problemi di natura linguistica, culturale e burocratica, sono ancora poche le donne straniere che partecipano agli screening oncologici. Spesso, quindi, arrivano alla diagnosi di tumore quando sono già in fase avanzata, riducendo le possibilità di guarigione.
Il progetto è proseguito anche nel 2019, offrendo alle donne immigrate 9 giornate di prevenzione oncologica con visite ginecologiche, controlli mammografici per donne con più di 45 anni ed ecografie al seno per donne con meno di 45 anni, effettuati dai medici specialisti della Fondazione ANT presso gli ambulatori della sede nazionale di Bologna.
Il progetto verrà implementato anche nel 2020, grazie al rinnovato contributo di Fondazione Museke e alla continua sinergia con altri enti del territorio.
Fondazione Museke nasce il 24 giugno 2009 con lo scopo di promuovere e realizzare attività di tipo sociale, economico e culturale in favore di persone vulnerabili e bisognose, ispirando la sua azione ai principi dell’amore fraterno e dello sviluppo sostenibile dove i beneficiari siano al centro di ogni singolo progetto, quali protagonisti della propria crescita. Dalla sua creazione ad oggi la Fondazione si è concentrata sull’analisi dei possibili interventi da realizzare nei paesi in via di sviluppo, con un particolare focus sul continente africano, in coerenza con gli scopi e i valori espressi nel suo Statuto. L’attività si è orientata principalmente sul Burundi, dove è in corso uno studio approfondito del settore sanitario, al fine di individuare le aree prioritarie d’intervento. Collabora, inoltre, con molte realtà non profit anche attraverso un forte impegno erogativo.