Raffaella Pannuti madrina al Premio Aiace
Offrire un giusto riconoscimento ai giovani ricercatori che, come la dottoressa Francesca Maria Consonni della novarese Università del Piemonte Orientale, si distinguano nello scovare nuovi approcci scientifici per risolvere problemi pratici e pressanti.
Di questo si occupa il Premio Aiace, che, per volontà dell’omonima Fondazione, è andato nella sua edizione 2022 proprio alla giovane ricercatrice di ambito oncologico, autrice di un lavoro sul Melanoma e sul Fibrosarcoma pubblicato sulla prestigiosa rivista ‘Nature Immunology’.
Presente alla premiazione in qualità di madrina dell’evento, la presidente di ANT Raffaella Pannuti ha tenuto a rimarcare l’importanza di un insieme di strumenti e metodologie di lavoro, la ricerca appunto, sul quase “si basa esclusivamente lo sviluppo della nostra specie”.
Ribadendo poi come, nel caso di una Fondazione ANT che sull’assistenza domiciliare gratuita alla fragilità dei sofferenti di tumore ha costruito la propria reputazione, la ricerca proceda sempre di pari passo con gli investimenti sulla “formazione delle risorse umane”. Senza mai prescindere, quando si tratta di agire sul campo, dai risultati materiali degli oltre 800 lavori di ricerca che il prof. Franco Pannuti, il fondatore di ANT, firmò nel corso della sua onorata carriera di oncologo.
Il tutto sullo sfondo di un’attività di ANT che trova proprio nell’impiego delle tecniche e delle professionalità sostenute da Fondazione Aiace il suo legame più solido con l’ente titolare del premio. E all’interno dell’alveo di un Terzo Settore che “sempre o molto spesso serve da pungolo verso l’ente pubblico per sottolineare quanto la ricerca sia importante per l’ente pubblico stesso”.
Chiaramente, poi, per essere utilizzate con profitto per la comunità “le evidenze che emergono dalla ricerca medica devono essere ‘tradotte’ in un linguaggio che possa essere facilmente compreso e assimilato dai professionisti sanitari, dai policy-maker e dagli altri stackeholder coinvolti nella rete sanitaria”. Tendendo così verso “una ricerca sanitaria ‘co-prodotta’, che derivi cioè dal coinvolgimento di professionalità e competenze provenienti da ambiti diversi”.
Quanto alle motivazioni dell’assegnazione del Premio Aiace 2022 alla dottoressa Consonni, invece, stanno tutte nella dimostrazione di come, alla luce del fatto che “in un modello preclinico di melanoma e fibrosarcoma, l’infiammazione correlata al cancro induce la creazione di un microambiente tumorale immunosoppressivo e pro-metastatico”, sia “possibile riattivare una risposta immunitaria antitumorale specifica associando approcci genetici e farmacologici che inibiscono l’attività dei macrofagi HO-1+ con farmaci già immunoterapici”. Identificando “chiaramente una distinta popolazione di cellule mieloide HO-1+ indotta dal cancro come un nuovo bersaglio anti-metastatico e un nuovo marcatore prognostico”.